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la pranoterapia

Alcune pitture testimoniano come, già dalla preistoria, l’uomo abbia sentito l’esigenza, in caso di dolore, di apporre le mani nella zona dolorante, per strofinarla, massaggiarla o proteggerla, ebbene, questa abitudine
si è tramandata fino ai giorni nostri.

Quando, ad esempio, il bambino piange, magari per un mal di pancia, la madre tende a porvi su la mano e a massaggiare la zona, e molto spesso il bambino si calma e il dolore cessa.

Fra madre e figlio, in quel caso c’è stato un passaggio di energia, di prana, termine sanscrito che sta ad indicare l’energia vitale, l’energia che permea ogni cosa, e che circola costantemente nell’ambiente e in noi.

Pranoterapia significa dunque:terapia, cura per mezzo del prana, dell’energia vitale, e quindi il pranoterapeuta diviene chi ha come unico strumento curativo le sue mani, la sua persona.

Il pranoterapeuta è “l’uomo che si fa medicina” è un’entità ricevente-emanante, è un’antenna, o meglio, un imbuto, che assorbe, incanala l’energia che gli giunge dall’ambiente, e riesce ad indirizzarla verso un individuo con un disequilibrio energetico, ovvero malato (la malattia non è che il momento di manifestazione di una disarmonia energetica nel corpo di una persona).

La scienza medica moderna ha riconosciuto l’esistenza di campi magnetici generati dal corpo umano e studiabili da alcuni anni con Magnetometri Superconduttori (Squid).

Si sta riconoscendo a livello scientifico l’esistenza di un Bio-magnetismo, ovvero, di campi magnetici associati con l’attività bio-fisiologica di aree funzionali del corpo, nelle quali si generano correnti bio-elettriche intracellulari.

L’organismo umano è come un sistema elettrico, formato da una pila (il gruppo cerebro-spinale), un trasportatore di energia elettrica (i circuiti nervosi) e degli elettromagnetici (i tessuti muscolari).

Ora il pranoterapeuta trasmettere energia (R.I.) attraverso un campo elettromagnetico alternato, con le frequenze alfa inferiore ai 10 Hz : più semplicemente, l’azione pranoterapica consiste in una trasmissione di cariche elettromagnetiche nei canali energetici del paziente, tale trasmissione, normalizza l’attività bio-elettrica cellulare degli organi alterati dalla malattia, regola l’attività biochimica delle cellule alterate, attraverso la normalizzazione del loro metabolismo.

Il pranoterapeuta non fa altro che produrre un’omeostasi, ovvero un riadattamento dell’elettricità del paziente a quella dell’ambiente, riadattamento che favorisce la guarigione.

Forse è davvero arrivato il momento di abbandonare la vecchia visione del Pranoterapeuta-stregone e di pensarlo invece come una persona capace agendo da mediatore energetico di riequilibrare il rapporto fra il campo elettromagnetico del singolo e quello dell’ambiente.
 
pillole di saggezza
Che il vostro cuore sia sempre colmo d’amore.
Una vita senza amore è come un giardino senza sole e coi fiori appassiti.
La coscienza di amare ed essere amati regalano tale calore e ricchezza alla vita
che nient’altro può portare.

~ Oscar Wilde ~
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